Mastoplastica
Ridurre o aumentare il volume del seno
Mastoplastica additiva
Intervenire sulle dimensioni del seno è una pratica molto diffusa, nel tentativo di raggiungere i canoni di bellezza ideali, soddisfando le proprie esigenze di armonia delle forme corporee.
La mastoplastica additiva è l’intervento che determina un aumento del volume del seno attraverso protesi mammarie, in grado di correggere le piccole dimensioni, l’asimmetria, la perdita di forma e consistenza. Nel caso di mammelle eccessivamente pendule si consiglia di ricorrere all’intervento di mastopessi, in aggiunta o in sostituzione a quello della mastoplastica additiva.
È importante ricordare che non vi è alcuna relazione fra l'intervento di mastoplastica additiva mediante protesi e l’insorgere del cancro alla mammella.
L'intervento
L'intervento dura 1-2 ore e viene eseguito in sala operatoria in anestesia generale.
In un incontro che precede l’operazione, Chirurgo e paziente discuteranno della misura delle protesi desiderate, tenendo conto di importanti fattori quali le dimensioni della mammella, del torace e la costituzione fisica generale.
Prima di procedere sono comunque necessari un esame clinico completo, test di laboratorio indicati dal Medico, un elettrocardiogramma ed, eventualmente, un’ecografia mammaria.
Si utilizza una tecnica chiamata dual-plane, che prevede l'inserimento della protesi al di sotto del muscolo pettorale, separato dalla ghiandola mammaria. Il Chirurgo cerca di inserire la protesi passando da un’incisione cutanea di 4,5 cm realizzata nella zona periareolare (intorno all’areola). Tuttavia, se l'areola è di dimensioni troppo piccole, l’incisione si esegue a livello del solco sottomammario.
Durante l’intervento si cerca di realizzare incisioni che determineranno cicatrici meno evidenti possibile. Per questo la sede migliore per incidere è la zona periareolare inferiore, cioè nella metà sottostante dell'areola, dove la cute più scura si incontra con quella più chiara. Qui la cicatrice sarà di migliore qualità rispetto al solco mammario, oltre a consentire al Chirurgo di operare più facilmente.
In caso di un buon parenchima (tessuto) ghiandolare, associato a ptosi (discesa della mammella), il Chirurgo può procedere anche con la tecnica sottoghiandolare, che gli consente di alzare maggiormente la mammella.
La tecnica dual-plane consente, tuttavia, di minimizzare il rischio di indurimento e di ridurre notevolmente la formazione di rippling (ondulazioni visibili), che potrebbe insorgere nel polo superiore della mammella con protesi sottoghiandolari.
Il ritorno alle attività quotidiane avverrà progressivamente. La paziente dovrà rimanere a riposo una settimana, salvo nei casi in cui siano previsti sforzi intensi, che richiederanno una convalescenza più lunga.
La paziente potrà tornare a guidare la settimana successiva all'intervento e a praticare l’attività sportiva solo 4-6 settimane dopo, a seconda dello sforzo fisico necessario.
Materiale protesico
Nella mastoplastica additiva si può ricorrere a diversi tipi di protesi. Sarà il Chirurgo a proporre alla paziente la migliore da utilizzare in base all’analisi pre-operatoria e al risultato che intende raggiungere.
Generalmente i nostri Medici utilizzano protesi con superficie rivestita di poliuretano, nel caso di intervento con la tecnica sottoghiandolare, quelle testurizzate (ruvide) al silicone, quando ricorrono alla tecnica sottomuscolare.
Le protesi si distinguono in due grandi categorie, rotonde e anatomiche, con proiezione (profilo) diversa: bassa, media o alta. Le protesi, sulle quali non esiste una data di scadenza, sono ripiene di gel di silicone coesivo: un materiale di consistenza molto morbida, che non cola e non modifica la sua forma.
Avvertenze, effetti indesiderati e indicazioni post operatorie
Nelle 2 settimane prima e dopo l’intervento il paziente non dovrà utilizzare aspirina o farmaci similari, poiché possiedono proprietà anticoagulanti.
Le pazienti che assumono contraccettivi orali dovranno sospendere il trattamento dal mese precedente all’operazione.
A seguito dell’intervento è consigliabile utilizzare un drenaggio per eliminare l’accumulo di fluidi (sangue e siero) dall’area in cui viene posizionata la protesi. Il drenaggio resterà per 1-2 giorni.
In caso di febbre o ematoma, Chirurgo e Anestesista potrebbero decidere di prolungare la degenza post-operatoria della paziente. Una settimana dopo l’intervento avviene la prima visita per controllare le ferite chirurgiche, anche se non è necessario rimuovere i punti, perché viene utilizzato materiale riassorbibile.
La paziente dovrà tornare in ambulatorio 1, 3 e 6 mesi dopo per le visite di controllo periodiche.
Nella prima settimana si dovranno limitare i sollevamenti e le spinte con le braccia, per ridurre al minimo gli sforzi del muscolo pettorale. La paziente dovrà indossare il reggiseno costantemente, non bagnare l’area della cicatrice ed evitare di dormire a pancia in giù per circa 10 giorni.
Dopo l’operazione possono presentarsi alcuni effetti indesiderati:
- La mammella inizialmente potrebbe apparire più in alto del normale, soprattutto quando l’impianto è avvenuto sotto il muscolo pettorale. Nel giro di 2-3 mesi, tuttavia, acquisterà una posizione perfettamente naturale.
- Dolore e per lo più una sensazione di fastidio, che possono essere alleviati con semplici farmaci antidolorifici, indicati dal Medico.
- Se l'impianto è stato inserito sotto il muscolo pettorale, i primi giorni la paziente potrebbe percepire una sensazione fastidiosa sulla superficie anteriore del torace, che scomparirà rapidamente entro la fine della prima settimana post operatoria.
Nel caso di mastoplastica additiva si possono riscontrare le seguenti complicazioni:
- L’indurimento è la più comune complicanza della mastoplastica additiva. L'organismo si comporta nei confronti della protesi come con qualsiasi altro corpo estraneo. Con il tempo può, quindi, crearsi una capsula fibrosa che tende a opprimere la protesi e a darle una consistenza sempre maggiore. L’indurimento richiede assai raramente l’intervento chirurgico, perché si tende a intervenire dall’esterno per fare in modo che la mammella riacquisti subito morbidezza. Questo fenomeno negli ultimi anni si è notevolmente ridotto, impiegando protesi a superficie rugosa o rivestite di poliuretano.
- Può, in rari casi, verificarsi un sanguinamento, che potrebbe richiedere un secondo intervento per fermare la fuoriuscita di sangue, rimuovendo e reinserendo la protesi.
- Sono estremamente rare le infezioni. In alcuni pazienti potrebbero, però, indurre il Chirurgo a rimuovere temporaneamente l’impianto per alcune settimane e fino a qualche mese.
- Sebbene sia insolita, può presentarsi una temporanea perdita di sensibilità del capezzolo, che assai di rado può diventare permanente.
Mastoplastica riduttiva
Seni troppo voluminosi possono causare dolore e fastidio sia alle mammelle, sia alle spalle, al collo e all’ultima parte della colonna vertebrale.
Per eliminare questi disagi molte donne ricorrono all’intervento del Chirurgo Plastico, per ridurre il volume delle mammelle, rimodellandole e migliorandone anche l’aspetto.
L'intervento
Prima dell’intervento, in alcune circostanze, viene richiesta una mammografia, per accertare che non siano presenti malattie della mammella. In caso di lesioni benigne, queste ultime potrebbero essere rimosse durante l’intervento di mastoplastica riduttiva.
L'operazione, che richiede circa 3 ore e un solo giorno di degenza presso la struttura medica, si effettua in anestesia generale, dopo aver realizzato sulla paziente i disegni e le misurazioni necessarie a procedere con le incisioni. L’obiettivo è rendere meno visibili possibile le cicatrici: una circolare intorno all'areola, una nel solco sottomammario e una verticale che le unisce.
Il Chirurgo incide per rimuovere la cute e i tessuti mammari sottostanti in eccesso, sollevando l'areola e rimodellando la regione trattata, dando forma a una mammella più piccola e più alta. Durante l’intervento, per evitare il defluire di siero e sangue nella mammella, il Medico introduce anche un drenaggio aspirativo, che verrà rimosso nei giorni seguenti.
La paziente potrà ritornare alle normali attività lavorative e sociali dopo una settimana di riposo. Tuttavia, la convalescenza potrebbe anche prolungarsi, qualora il lavoro dovesse richiedere sforzi notevoli che potrebbero comprometterne la guarigione.
Il ritorno alla guida, alle faccende domestiche e all’attività sessuale potrà avvenire dopo una settimana.
Non sarà possibile praticare sport solo per 3 settimane, che potranno arrivare a un massimo di 6 in caso di attività che richiedano un intenso sforzo fisico.
Avvertenze, effetti indesiderati e indicazioni post operatorie
Prima e dopo l’intervento, per 15 giorni, il paziente dovrà evitare l’uso di farmaci, come l’aspirina, che potrebbero fluidificare il sangue e causare complicazioni.
Alle donne che utilizzano la pillola contraccettiva si richiede la sospensione dell’assunzione un mese prima dell’operazione.
A seguito dell’intervento la paziente dovrà indossare per 3 mesi un reggiseno di tipo contenitivo.
La prima medicazione coinciderà con la rimozione dei drenaggi aspirativi, generalmente 1-2 giorni dopo l’intervento. La paziente non dovrà toccare e/o bagnare le bende per una settimana, fino a quando il Chirurgo procederà alla rimozione dei punti di sutura. Doccia o bagno saranno possibili dopo la rimozione della medicazione, sebbene sia consigliato, comunque, evitare immersioni prolungate nella vasca.
È opportuno non sollevare le braccia sopra la testa per almeno una settimana.
Dopo l'operazione possono presentarsi alcuni effetti indesiderati, che assai di rado richiedono l’intervento del Medico:
- In alcune pazienti l'allattamento al seno diventerà impossibile a causa della rimozione di gran parte delle ghiandole mammarie. Tuttavia, anche in caso contrario sarebbe opportuno non allattare, in quanto determinerebbe un ingrossamento della mammella, vanificando il risultato ottenuto.
- È normale la presenza di dolore, raramente forte, più spesso rappresentato da un comune senso di fastidio. Se necessario si può ricorrere ad analgesici prescritti dal Medico.
- Può mostrarsi un modesto edema (gonfiore), che normalmente inizia a diminuire dal 3°-4° giorno dopo l'intervento. Nei casi più rari può durare per settimane, fino a qualche mese.
Le complicanze in caso di mastoplastica riduttiva sono sporadiche e facilmente risolvibili:
- Possono verificarsi episodi di sanguinamento, che potrebbero richiedere un intervento apposito per evitare che i fluidi si accumulino nella mammella e prevenire ulteriori sanguinamenti.
- Anche se sporadiche, potrebbero insorgere infezioni. Il tal caso il Medico somministrerà antibiotici per eliminarle.
- In alcune pazienti può manifestarsi una transitoria insensibilità del capezzolo, che in rare occasioni potrebbe diventare permanente.
- Potrebbero verificarsi casi di asimmetria della forma, dimensione o posizione dell'areola, che potranno essere corretti con piccoli interventi in anestesia locale, non prima di sei mesi dall’operazione.
- Nella letteratura medica è riportato anche qualche esempio di perdita di un capezzolo, parziale o totale. In queste insolite circostanze si potrà, comunque, ricorrere a successivi interventi ricostruttivi, con un risultato assai naturale.