Sclerosanti

Curare i capillari con la scleroterapia

I capillari danneggiati rappresentano un fastidioso inestetismo della pelle, molto diffuso soprattutto fra le donne. Con la scleroterapia è possibile eliminare questi segni su gambe, viso e fianchi, intervenendo con un ciclo di iniezioni di una sostanza sclerosante, un composto chimico non tossico in grado di produrre una reazione infiammatoria nel vaso trattato, determinandone la chiusura e favorendo la risoluzione del danno superficiale.

Il trattamento

La procedura, basata su un’iniezione per mezzo di un sottile ago, è veloce e poco dolorosa.

In corrispondenza dei capillari da trattare si inocula una soluzione sclerosante (solitamente a base di alcool polidocanolico, glicerina cromata, sodio salicilato e tetradecilsolfato a varie concentrazioni) per indurre una flebite chimica.

La soluzione iniettata irrita e distrugge lo strato interno del vaso interessato, che non trasporterà più sangue, favorendo così il riassorbimento ed eliminando i segni evidenti. La procedura, tuttavia, non implica danni al sistema circolatorio, in quanto il sangue troverà percorsi alternativi lungo la rete della microcircolazione.

Per vedere i primi risultati soddisfacenti sono necessarie di solito da 1 a 5 sedute. La scomparsa degli inestetismi è di solito immediata, ma può avvenire in tempi più prolungati, che variano da soggetto a soggetto, anche a seconda della situazione di partenza.

Avvertenze, effetti indesiderati e controindicazioni

A seguito del trattamento si consiglia di evitare cerette a caldo, bagni a temperature elevate e l’esposizione ad altre fonti di calore, soprattutto il sole. Per questo motivo è preferibile fissare l’intervento nei periodi autunnali o invernali.

In alcuni casi, possono presentarsi piccole bolle nell'area trattata e macchie lentigginose, che scompariranno normalmente nel giro di pochi giorni. È possibile anche che si formino dei piccoli coaguli nei capillari, riassorbibili comunque in tempi molto rapidi.

Sono molto rare le reazioni allergiche alla soluzione sclerosante.

Il trattamento con sclerosanti è controindicato nei seguenti casi:

• Gravidanza;

• Paziente costretto a letto;

• Recenti episodi di tromboflebite superficiale o di trombosi venosa profonda;

• Diabete mellito scompensato;

• Malattie renali (come glomerulonefriti e nefrosi) o del surrene;

• Malattia del fegato (come epatiti acute virali, tossiche o da farmaci; cirrosi epatica);

• Malattie cardiache (come miocarditi e endocarditi e discrasie ematiche)

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